“MUTA E IMMOBILE SPETTATRICE DI AMORI IN UN PARCO LUNGO UN TEMPO”
La Compagnia Stabile del Teatro Aurelio
presenta
“MUTA E IMMOBILE SPETTATRICE DI AMORI IN UN PARCO LUNGO UN TEMPO”
di: Antonio Di Gioia, Manuele Guarnacci, Lucrezia Lanza, Marta Lapiana
Giacomo Bottoni – Luca Gabos – Carlotta Mangione – Valentina Pacchiele
Marco Palange – Ilaria Pizzi – Federico Pontiero – Paola Simona Pucci
Voce: Marta Lapiana – Musica: Giordano Maselli – Video: Damiano Daresta
Scene: Irene Fiorentini – Scenotecnica: Luigi Lanza
Costumi: Eleonora Casciani– Foto: Claudia Antignani
Disegno Luci: Manuele Guarnacci – Tecnico Luci: Fabio Durastante
Assistente: Alessio Di Pietro – Collaborazione al testo: Angela Giassi – Trucco: Sara Pascolini
Un luogo fisso. Una panchina in un parco, spettatrice muta, di incontri e di amori, nel tempo che scorre. Parlare al suo posto, dare voce alle sue tavole, alle sue viti, raccontare ciò che di bello il destino può far magicamente capitare. Tante storie che narrano della più grande necessità dell’uomo… amare.
Note di regia
Nella natura umana c’è un istinto che ci guida nelle azioni. È la necessità ad imporci delle scelte nella vita. Tutto nasce da un’esigenza, anche l’uomo più apatico ne ha.
A volte è il destino a metterci alle strette. A volte incontriamo qualcuno con una necessità più forte della nostra tanto da influenzarci scatenando in noi una necessità similare. Per me l’amore è questo. È solo una necessità. Abbiamo sete: beviamo. Abbiamo sonno: dormiamo. Ci sentiamo soli: allora prendiamo qualcuno che ci è più vicino degli altri e lo amiamo.
Amare è la più grande necessità dell’uomo. Ne va della sua sopravvivenza come essere umano e del suo essere “vivente”. Dietro ci sono tutte le motivazioni possibili, personali e sociali, che come uomini ci impongono di avvicinarci a qualcun’altro per soddisfarle.
Le persone aiutano le persone e non è un atto benevolo, entrano nelle vite degli altri, per un secondo o un’intera vita: vedono, vivono, agiscono, assaporano, e poi vanno via.
Un luogo fisso: un parco. Personaggi diversi, su tempi diversi, mossi dal bisogno che hanno di “amare”. Spettatrice di tutto questo è una panchina, sempre la stessa, che guarda con occhio esterno quello che i protagonisti, troppo coinvolti, non possono vedere, invidia la loro fortuna, giudica, sentenzia, con occhi, parole e anima…
Parliamo per lei, diamo voce alle sue tavole, alle sue viti, raccontiamo ciò che di bello e bizzarro il destino può far capitare, personaggi ignari in una storia frammentata.
Lucrezia Lanza
REPLICHE:
15/16/17 e 22 MARZO 2013 – TEATRO AURELIO – ROMA
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MUTA E IMMOBILE SPETTATRICE DI AMORI IN UN PARCO LUNGO UN TEMPO |